Quad X

Quad X S.r.l.
Via Giosuè Borsi, 73 - 10149 Torino
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Implantologia dentale Quad X

implantologia dentale e impianti dentali

 

Testimonianze

"...Nella realizzazione del Kit della Quad X si riscontra semplicità, razionalità ed essenzialità che nulla tolgono alla completezza e alla sua praticità..."

Dott. Claudio Ciarloni
Medico Chirurgo-Odontoiatra - Torino

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Referenze

R E G I O N E   S I C I L I A N A

AZIENDA DI RILIEVO NAZIONALE E DI ALTA SPECIALIZZAZIONE OSPEDALI CIVICO E BENFRATELLI, G. DI CRISTINA E M. ASCOLI

PALERMO

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DIVISIONE DI ODONTOSTOMATOLOGIA

E CHIRURGIA MAXILLO-FACCIALE

Primario : Dott. Vincenzo Caramanna

Autori: Biagio Caramanna

            Ivan Icardi

            Mario Massaglia

Titolo: Studio sulle complicanze inerenti alle connessioni IMPLANTO-MONCONE

L'Obbiettivo dello studio da noi proposto è quello di analizzare alcuni casi di riabilitazione protesica su implanti osteointegrati Quad X e di discutere alcune cause di fallimento che si possano manifestare in relazione alla connessione tra moncone e impianto che in certi casi complica la normale attività clinica. Tutti i soggetti trattati in questo studio erano in condizioni psicofisiche ottimali per sopportare interventi chirurgici di breve e media durata.

I risultati ottenuti presso la ns. divisione di odontostomatologia e chirurgia maxillofacciale a distanza di tempo variabile di due anni confermano la buona riuscita dei trattamenti implantoprotesici adottati da tali pazienti con l'uso di impianti in titanio Quad X con la nuova connessione conico esagonale.

MATERIALE E METODI

In linea generale le principali cause di fallimento in chirurgia implantare possono essere riconducibili a due grandi gruppi.

1.    fattori biologici di osteointegrazione

2.    fattori biomeccanici (fratture implantari, perdita o frattura della vite del moncone, mobilizzazione del moncone)

Nel nostro studio abbiamo preso in considerazione solo i fattori biomeccanici, con particolare riferimento alla connessione moncone implanto che rappresenta una grossa incidenza percentuale nei fallimenti biomeccanici. Gli studi da noi effettuati e le consultazioni  della letteratura esistente evidenziano come la connessione esagonale con sistema di fissaggio a vite produce un allentamento del moncone soprattutto nei casi di impianto singolo con il rischio di fratture della vite di serraggio o addirittura lesione del moncone stesso. (estratto dal 5° simposio internazionale 2000 Carlo Mangano)

Sempre parlando delle connessioni esagonali Behr e coll. hanno osservato in un arco di tempo di 3,5 anni con l'utilizzo di due tipi diversi di implanti (ITI-IMZ) rispettivamente complicanze protesiche dal 28% al 77,4%.

Ekfeldd e coll.sempre facendo riferimento a connessioni esagonali hanno riscontrato una percentuale di svitamento dei monconi pari al 43% con possibilità di perdita della vite di serraggio. Binon e coll. sono arrivati a conclusioni analoghe studiando il cattivo adattamento e lo svitamento tra impianto ed esagono del pilastro.

Analizzando viceversa un altro tipo di giunzione detta "conometrica", la letteratura e gli studi clinici portano a risultati molto più importanti sempre parlando della precisione tra moncone e implanto nonchè della stabilità del pilastro protesico con questo tipo di connessione. Infatti gli accoppiamenti conici sono stati brevettati nel 1900 dalla Moerse Tool Company e sono poi successivamente stati introdotti in campo ortopedico e odontoiatrico. Mangano in un suo studio conclude che il sistema di connessione conometrico sia più affidabile rispetto alla connessione esagonale.Weigl arriva alla conclusione che implanti singoli dotati di connessione conica dopo sette anni mostrano solamente l'1,3% di casi di svitamento dei pilastri.Da tutti questi studi si è arrivati alla realizzazione di una nuova connessione denominata "conico esagonale Quad X" in cui le due connessioni coniche ed esagonali sono accoppiate esaltando la stabilità del moncone protesico.

Scopo del presente lavoro è quello di presentare i dati di uno studio che dimostra la diminuzione dell'allentamento e mobilizzazione tra impianto e pilastri protesici con il nuovo tipo di connessione introdotto e brevettato dalla Quad X rispetto alle connessioni presenti sul mercato.

CASI CLINICI

In questo lavoro gli autori presentano i dati relativi all'inserimento di 1098 implanti Quad X e riabilitati mediante protesi fissa con monodenti w in casi più complessi con inserimento di maggior numero di impianti nei settori posteriori dove si possono riscontrare, dato il maggior carico, più frequentemente problematiche di mobilizzazione dei pilastri protesici.

Nei due anni di controllo i risultati globali possono essere così riassunti:

·         impianti inseriti n. 1098

·         impianti persi n. 9 (fase di osteointegrazione)

·         percentuale di insuccesso: 0,81%

·         impianti perfettamente funzionalizzati n. 1087

·         monconi fratturati n.0

·         casi di svitamento protesico n. 3

·         percentuale di complicanze protesiche legate all'allentamento della vite moncone 0,27% (manifestato solo su protesi a barre)

Partendo dal fatto che lo studio è stato eseguito avendo un follow up di soli due anni consideriamo i risultati ottenuti molto lusinghieri in relazione alla letteratura esistente. Ekfeld e coll. con impianti a connessione esagonale hanno dimostrato dopo tre anni casi di svitamento del moncone nel 43% dei casi.

Berh e coll. hanno dimostrato con implanti ITI e IMZ problematiche legate allo svitamento dei monconi nella percentuale del 28/74%. Beker e Beker in uno studio del 1995 dimostrano che allentamento della vite e la frattura della fixture avviene più frequentemente nella zona dei molari e con percentuale maggiore nei monodenti.Sullivan (1994) dimostra fratture del 14% su impianti tipo Branemark nei diametri 3,75 tanto da consigliare addirittura due impianti per la sostituzione di un singolo molare.

Nel nostro studio abbiamo preso nel complesso dei 1098 impanti dieci casi con sostituzione implantare nei settori 36/46 con implanti Quad X a connesione conico esagonale, li abbiamo confronatti con diesi casi di sostituzione implantare nei settori 36/46 con impianti a connesione esagonale.

Nello studio dove la connessione è avvenuta con impianti Quad X non abbiamo rilevato, nei due anni di monitoraggio, nessuno svitamento, altresì nei dieci impianti inseriti con impianti a connessione esagonale abbiamo rilevato svitamenti pari al 40% . Il risultato ottenuto corrisponde ai dati estrapolati dalla bibliografia esistente. Confrontando i risultati della nostra indagine con quelli ritrovati in letteratura, risulta evidente come il sistema di connesione conico esagonale introdotto dal sistema implantare Quad X risulta sicuramente affidabile e mostri in questo primo studio retrospettivo a due anni risultati di gran lunga migliori rispetto alla letteratura in nostro possesso.

CONCLUSIONI

La riabilitazione protesica su impianti osteointegrati rappresenta una metodica terapeutica il cui successo è ormai consolidato da risultati di ricerca scientifica e da casistiche cliniche internazionali, non può prescindere da un approccio diagnostico completo e approfondito e dal rispetto delle procedure previste dal protocollo prechirurgico e dall'utilizzo di impianti appropriati e di ottima qualità. Permangono ancora delle problematiche sulla perfetta connessione e stabilità tra moncone protesico e implanto osteointegrato.

L'industria ha immesso nel mercato nuove possibilità di connessione, noi abbiamo sperimentato questa nuova connesione conico esagonale ottenendo lusinghieri risultati con una netta riduzione delle percentuali di svitamento del pilastro arrivando ad una percentuale di successo del 99,73%.

L'unica variante ancora da considerare è il periodo (due anni) in cui si sono presi in esame i dati di questa ricerca sulla connesione conico-esagonale.

Nostro intento sarà per il futuro quello di controllare con assoluta attenzione l'evoluzione dei pazienti trattati con impianti Quad X e analizzare i dati ottenuti per aggiornare la ricerca per un sempre maggior numero di anni.


Quad X
è qualcosa di più di un un'innovazione in implantologia: è una filosofia fatta di concretezza e di valore biomedico, fatta da professionisti per professionisti.

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